La casa editrice Abulafia nasce, come anche l’Associazione di Promozione Sociale Abulafia, nel gennaio 2021 dalla passione verso la letteratura e la saggistica di un gruppo di donne e uomini dell’area iblea. Da subito Abulafia ha definito come obiettivo quello di dare la possibilità ad autori e scrittori di pubblicare opere legate, in via preferenziale, alla Sicilia sud-orientale cercando di uscire da una visione provinciale della cultura. Donne e uomini che mettono la propria esperienza a disposizione dei lettori e degli autori, donne e uomini che hanno una decennale esperienza diretta del mondo della piccola e media editoria, degli aspetti più meramente tecnici del settore editoriale (editing, impaginazione, cura tipografica), della gestione dei rapporti con gli autori, della promozione delle opere edite e, ça va sans dire, della ricerca delle eccellenze alla loro messa in valore.
La missione è quella di puntare, attraverso il patrimonio di competenze del settore editoriale di Abulafia, soprattutto alla qualità delle narrazioni, all’innovazione degli studi di saggistica, alla diffusione delle opere più interessanti prodotte nell’area degli Iblei, un’aria intesa nel senso più ampio possibile. In definitiva, Abulafia cerca di dare voce a nuovi approcci di ricerca storiografica, a nuovi linguaggi nelle opere di narrativa, con una cura estrema sia sul piano dei contenuti che su quello più schiettamente formale.

In questo senso Abulafia si sforza di produrre layout esteticamente piacevoli, offrendo così ai lettori un accesso privilegiato al lavoro degli autori.
Tre collane, tre [più una]
Abulafia divide la propria attività editoriale in tre collane:
le Storie Storte, consacrate alla narrativa, in cui le vicende raccontate in romanzi e racconti con il gusto del “pensiero divergente”;
Segni Diacritici, una collana vocata principalmente alla saggistica, con un’attenzione particolare a tematiche siciliane. Nuovi Ponti, in cui confluiranno tutte le opere che mettono in relazione gli aspetti culturali e sociali delle comunità.
Hors Série, una collana frutto di collaborazioni con altre realtà esterne alla casa editrice.
Abulafia, solo un nome?
La casa editrice si è data questo nome per ricordare ai lettori e agli autori la sua vocazione alla ricerca e alla messa in valore delle più interessanti risorse presenti in quest’area dell’isola, e più in generale del Mediterraneo, coscienti che vivere e agire nelle periferie, in qualsiasi periferia fisica e mentale, può essere una grande opportunità. Abulafia è il cognome del grande medievalista e storico del Mediterraneo David, ma è anche il nome del filosofo e mistico ebreo del XIII secolo Abraham ben Samuel Abulafia (אברהם בן שמואל אבולעפיה), un sapiente che visse pienamente lo spazio mediterraneo aldilà dalla propria vicenda umana (nato in Spagna, vissuto in Italia, in Grecia e in Sicilia, morto a Comino nell’arcipelago maltese e forse seppellito proprio negli Iblei ). Un’ultima suggestione è legata anche ai suoi studi della Qabbalah: “Le lettere della Scrittura e i loro valori numerici, con le loro combinazioni e permutazioni, divennero segni di altri segni”. La stessa suggestione che, a rimarcare la vocazione proiettata nel futuro delle nuove tecnologie, giunge dal vero protagonista de Il pendolo di Foucault di Umberto Eco, quel computer che diventa lo strumento della creazione, che mette in moto la scrittura stessa.
Un ringraziamento
Grazie a tutti i nostri amici, ai compagni di viaggio che si sono uniti e si uniranno a questa avventura.